Napoli,Amalfi e quartieri popolari: Il Primo viaggio dopo il Coronavirus

Giorno 1: Arrivo
“Non è questo il racconto di gesta impressionanti, ma neppure quel che si definisce semplicemente un racconto un po’ cinico…” Così inizia Ernesto Guevara il racconto di un’avventura ben più grande dei miei quattro giorni spesi a Napoli. Ma questo poco tempo passato in una città così bella dopo mesi di lockodown dovuti al coronavirus hanno proprio il sapore di un’avventura! Dopo essere arrivato nella città partenopea con qualche sbattimento, dato che ho portato (quasi inutilmente) la mia bici, mi metto subito alla ricerca di una sistemazione per le notti a seguire. La mia scelta ricade sul Mancini Hostel, il quale si trova a 2 minuti di pedalata dalla stazione centrale dei treni “Garibaldi”. Ottimo ostello, molto pulito e con personale davvero gentile e preparato. Purtroppo, dato il contesto, ci sono pochi ospiti, ma va bene lo stesso! Il tempo di posare le borse e di darmi una lavata molto veloce (forse troppo) e sono di nuovo sulla strada. Passeggiare tra i vicoli di Napoli con i suoi odori, la sua gente ed anche il suo caos è davvero fantastico dopo mesi di prigionia. Data la stanchezza dovuta alla mancanza di sonno, dopo poche ore di camminata e dopo aver visitato le principali attrazioni della città (piazza del plebiscito, galleria Umberto primo, castel dell’ovo e le caratteristiche stradine del centro) torno in ostello. Questa volta in camera trovo un ragazzo che in pochi minuti mi da un importante lezione di vita:” Non sentirti mai troppo strano o pazzo, perché comunque sia ci sarà sempre qualcuno che è più folle di te”. Lui, Javier, un ragazzone argentino di 28 anni e 120 kg, si è trasferito in Italia per una ragazza. Tutto perfetto, se non fosse per il fatto che dopo pochi mesi di convivenza lui si è follemente innnamorato della sorella di lei. Con lui c’è subito una grande intesa, allora decidiamo di andare a mangiare una pizza insieme. La nostra scelta ricade su “L’antica pizzeria di Michele“, dove, dopo aver fatto circa 20 minuti di fila per sederci in un tavolo, mangiamo una delle migliori pizze della nostra vita.

Giorno 2: Costiera Amalfitana in scooter
Tra un morso e l’altro decidiamo di visitare insieme il giorno seguente la costiera Amalfitana noleggiando uno scooter. Nonostante la mattina del tour con partenza da Sorrento piovesse, decidiamo di proseguire sulla strada tracciata la sera precedente. Quindi, una volta ritirato lo scooter da Jolly Rent, ci iniziamo ad arrampicare sulle colline che abbracciano il paese, le quali ci regalano fin dall’inizio una vista mozzafiato sul golfo. Il nostro principale argomento di conversazione diventa quanto siano fortunati i locali a poter godere di questa bellezza quotidianamente. La prima vera sosta la facciamo a Positano, località che non ha bisogno di nessuna presentazione, soprattutto della mia. Dopo aver scattato molte foto, visitato il paese e aver mangiato in un ristorante troppo costoso, torniamo sul nostro bolide e continuiamo a macinare chilometri. Il secondo paese che incontriamo è Praiano, un luogo davvero sfortunato, perché essendo incastrato tra Positano ed Amalfi, difficilmente cattura l’attenzione dei viaggiatori. Finalmente iniziamo a scorgere in lontananza la meta del nostro tour, Amalfi, che ci appare ancora più bella di quel che pensavamo, e le nostre aspettative erano naturalmente altissime! Anche qui, dopo aver parcheggiato lo scooter esattamente sotto un divieto di sosta, giriamo per il centro con molta calma, dato che la stanchezza comincia a farsi sentire. Il viaggio di ritorno verso Sorrento è stato circa 1/3 rispetto a quello di andata,dato che non abbiamo ripetuto le migliaia di soste per scattare foto. Questo ci permette di poter visitare la città nominata da Lucio Dalla in “Caruso“. Come tutti i paesi che abbiamo visitato sulla costiera Amalfitana Sorrento è un gioiello, e come tutti i gioielli è estremamente costoso. Quindi, per evitare brutte sorprese, vi consiglio di chiedere sempre i prezzi prima di sedervi in un ristorante o in un bar anche per un solo caffé. La sera, una volta tornati a Napoli, io e Javier non possiamo fare a meno di ripeterci centinaia di volte quanto quella giornata sia stata perfetta e la costiera il paradiso in terra. Tutto questo davanti ad uno dei migliori kebab della mia vita.

Giorno 3: Napoli
Il terzo giorno lo abbiamo speso ancora insieme visitando il centro di Napoli, in particolare vorrei porre un’accento sulla bellezza di Castel Sant’Elmo il quale, oltre ad essere enorme e in ottime condizioni, ha il privilegio di affacciarsi sul golfo di Napoli e sul Vesuvio. Se venite fin qui non potete perdervelo!

Ultimo giorno: rientro
Il quarto ed ultimo giorno, sia per me che per Javier, la sveglia suona un po’ prima del solito, dato che alle 11.15 ho il treno per tornare a Roma ed ancora voglio vedere i murales di Jorit. Pedalo fino alla periferia, esattamente fino al quartiere “Barra”, dove trovo la prima opera d’arte: il murales di Martin Luther King. Dopo aver speso qualche minuto per ammirarlo mi dirigo a San Giovanni a Teduccio, dove ci sono due tra i più bei murales dell’artista napoletano, che ritraggono nel primo Maradona e Niccolò (uno scugnizzo di Napoli) e nel secondo Ernesto “Che” Guevara. Non voglio neanche provare a descriverli, sono così belli che vanno visitati dal vivo. Di fronte al ritratto di Che Guevara, proprio quando tolgo il drone dallo zaino, mi si avvicina un signore che inizialmente mi chiede informazioni sul drone, avendone anche lui uno. Continuiamo a parlare tranquillamente qualche minuto, finché non mi chiede:”ma tu fai il giornalista, scrivi qualcosa?”. Dopo aver risposto negativamente lui mi saluta cordialmente e se ne va. Non voglio lasciarmi guidare da stereotipi riguardo una città diffile come Napoli, soprattutto in quartieri come quelli in cui mi trovavo quella mattina. Però quest’esperienza mi ha fatto pensare e, se posso essere, onesto mi ha costretto ad una lavatrice extra per le mutande. Anche se sono cosciente del fatto che questo viaggio è stato molto breve e a soli pochi chilometri da casa, è stato davvero importante per me. Capitato in un momento così particolare mi ha fatto pù volte brillare gli occhi davanti a paesaggi mozzafiato e mi ha regalato un amico con il quale dopo soli pochi minuti sembravamo conoscierci da una vita. Tutto questo e molto altro scorre nella mia testa mentre percorro gli ultimi chilometri che mi separano dalla stazione dei treni. Questo viaggio è terminato, ma già inizio a pensare al prossimo!

Riepilogo costi
- Bus Rieti-Roma A/R 10€
- Treno Roma/Napoli A/R 24€
- Supplemento bici sul treno A/R 7€
- Mancini Hostel 16€ a notte colazione a buffet inclusa
- Noleggio scooter 125cc 30€ per un giorno intero (diviso tra me e il mio compagno di viaggio)
- Pizza margherita da “L’antica pizzeria da Michele” 5€